Ritorna

Calciatori ribellatevi!

Decathlon

La pubblicità si nutre di stereotipi; a volte riesce a scardinarli, quasi sempre però li consolida. E appartiene a quest’ultima categoria lo slogan coniato da una grande azienda di materiale e abbigliamento sportivi: #LoFaccioPerchéinCampoNonServonoLibri. La foto e la frase irritano, indispongono, generano rabbia e non invogliano certamente a varcare la soglia di quella catena di supermarket dello sport. E per quale motivo? Perché denigrano un numero cospicuo di ragazzi che fanno del calcio la loro passione. Se fosse uno di loro, D’Artagnan si sentirebbe analfabeta, tonto, un giovane votato al fallimento negli studi, nel lavoro e nella vita. Proverebbe un senso di discriminazione anche nei confronti dei ragazzi che praticano altri sport. E perché la foto non ritrae un giocatore di golf o uno sciatore? O un chitarrista o un pittore? Cos’hanno di diverso i calciatori? Nulla senonché nell’immaginario collettivo sono considerati meno intelligenti della media. Una castroneria che l’aumento del numero di calciatori con una laurea universitaria non riesce a debellare. Che fare a questo punto? Basterebbe che un giocatore di grido si facesse sentire e osasse smentire quell’azienda facendosi fotografare con un libro in mano e un altro slogan. Un esempio? #LoFaccioPerchéNelCalcioContaIlMentale. Avanti il primo: D’Artagnan ci mette il libro.

20 Ottobre 2016

Reagisci all'articolo