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Calcio analcolico

Sportivi_bevono

Sembra che ai campionati del mondo di calcio del 2022 in Qatar non si potrà consumare alcool all’interno degli stadi e negli spazi pubblici. Con questa decisione, il comitato di organizzazione vuole contrastare il rischio di scontro tra le diverse tifoserie.

A D’Artagnan la prospettiva di bere solo acqua dà un po` allo stomaco. Con i tre moschettieri si gusta volentieri un buon bicchiere di vino. Ma a ben vedere, riesce a farsene una ragione, soprattutto dopo aver letto i risultati delle ricerche sul contributo dell’attività sportiva nella prevenzione delle tossicodipendenze.

Gli studi non lasciano adito a dubbi: chi pratica sport fuma meno. Nei cosiddetti sport di resistenza (atletica leggera, nuoto, ciclismo) si rileva una percentuale minima di fumatori (6-7%); invece nei giochi di squadra come il calcio e l’hockey si riscontra il 29% di fumatori e il 23% di fumatrici.

Se lo sport esercita un forte effetto dissuasivo sul fumo, lo stesso non vale purtroppo per il consumo di alcool. I giovani sportivi bevono birra e superalcolici tanto quanto chi non fa sport. Ciò vale soprattutto per chi pratica giochi di squadra e il calcio in particolare.

Gli esperti sono unanimi nel ritenere che lo sport può esercitare un effetto dissuasivo sul consumo di alcool soltanto se l’ambiente sportivo condanna in modo compatto e totale tale abitudine e il giovane si identifica con i suoi modelli di riferimento. Chissà che ciò non si verificherà proprio in occasione dei campionati del mondo di calcio in Qatar. D’Artagnan se lo augura.

11 Febbraio 2017

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