Ritorna

Elio Ré, presidente del Patriziato di Biasca

«Sembra la scenografia di un film neorealista in cui l’autore dà voce ad ambienti e persone della sua Biasca per investigare sulla sessualità di un giovane che vive l’infanzia e le prime esperienze affettive tra situazioni ambigue e scelte predestinate. Forte della consapevolezza che non ha senso abbandonarsi al rimpianto di quello che avrebbe potuto essere e ben deciso a fare i conti con se stesso, supera la vergogna e scopre finalmente la sua dimensione al ritorno nel paese d’infanzia. Con l’aiuto di vecchi e nuovi amici comprende e accetta il passato e ridisegna il nuovo presente.

Con un linguaggio semplice e diretto ‒ molto fisico ‒, l’autore attinge a piene mani dalla realtà geografica per descrivere i costumi di un pittoresco comune ticinese. Un romanzo che si legge tutto d’un fiato e che spazia con facilità dal presente al passato. Uno spaccato di realismo, dipinto con rimpianto e gratitudine.»

 

Foto: Ralph Heksch